Lunedì, 16 maggio 2011
C'era una volta il mondo senza Facebook...
Eravamo tutti meno curiosi, meno millantatori e più operosi?
Niente affatto. I nostri vizi e le nostre virtù resistono al tempo e le nuove tecnologie hanno ben poco a che fare con le nostre umane debolezze. Eravamo curiosi, vanitosi, un pò pettegoli e lo siamo ancora. Con buona pace di Zuckerberg, che dall'altra parte dell'oceano ci ha messo tra le mani una specchio nemmeno troppo deformante.
Facebook sta entrando nelle tesi degli universitari, nelle aziende, nelle discussioni dei nonni che insegnano ai nipoti la prudenza e il buon senso.
Si torna a parlare di facebook alla banca del tempo di Milano e ne sono orgogliosa. Se ne parla anche nelle scuole e all'università. Grazie a chi ha la pazienza di ascoltare, carta e penna per tracciare un mondo virtuale migliore... Proprio la prudenza e il buon senso, che i soci della banca del tempo insegnano ai loro nipotini, ci aiuteranno a scrivere il lieto fine di questa favola digitale.
"Specchio specchio delle mie brame, dimmi, chi ha il profilo più bello del reame? Ma ti prego non lo clonare e non lo insultare..."